DESCRIZIONI

martedì 7 luglio 2015

"Non una parola sprecata. Questo è stato il punto principale del mio pensiero letterario per tutta la mia vita."  -- Hunter S. Thompson

COSA E COME SCRIVERE

Chiunque vi dirà che per sceneggiare bisogna imparare a pensare per immagini.
Vero, e non è molto difficile visto che l’unico modo di immaginare delle situazioni è appunto immaginarle, cioè visualizzare delle immagini nella nostra testa.
Non altrettanto facile è con queste immagini costruire un umore, rivelare i pensieri e le sensazioni dei personaggi, eccettera, eccetera.


Infatti la descrizione è semplicemente quello che lo spettatore vedrà.


Il comandamento è: Non scrivere nulla che non si vedrà sullo schermo.


Su tutti i testi di sceneggiatura si sottolinea quanto lo stile debba essere minimale e impersonale.
E così deve essere. 

  • Niente doppi o tripli aggettivi; 
  • Nessun avverbio (piuttosto scegliere il verbo giusto); 
  • Niente ripetizioni;
  • Non dilungarsi con i dettagli;
  • Usare solo la terza persona e all'occorrenza il “si” impersonale.
  • Limitarsi all'essenziale (con "essenziale" si intende ciò che serve allo scopo narrativo).
Anche in questo caso esistono eccezioni e scelte stilistiche molto diverse.
Infatti, se a un estremo troviamo lo stile (perfetto) minimale di Woody Allen, all’altro estremo troviamo quello di Vince Gilligan (creatore di Breaking Bad), pieno di sensazioni personali, che si permette addirittura di fare battute comiche per il solo lettore (mi riferisco ad esempio al gioco di parole con “White House”, che sta sia per “Casa della famiglia White”, sia per “Casa Bianca” la dimora del presidente).

Con questo non intendo consigliare uno stile Gilliganiano (anzi lo sconsiglio), ma vorrei far capire come sia possibile arricchire uno stile asciutto di elementi personali e all'apparenza meno essenziali, che aiutino però a calare il lettore nella giusta atmosfera e a semplificare l'interpretazione del testo.


Per chi mastica un po’ di inglese rimando a "VIKY CHRISTINA BARCELLONA", di Woody Allen e al primo episodio di "BREAKING BAD". Così da cogliere l’enorme differenza stilistica.
Ma come esempi stilistici da seguire consiglio anche: "IL CAVALIERE OSCURO" (di C. Nolan), "ADAPTATION" (di C. Kaufman) e "AMERICAN BEAUTY" (di Alan Ball)


Per creare e perfezionare il proprio stile la migliore soluzione è leggere sceneggiature e scrivere.



--> Qualche esercizio mirato...




 RIT BASI
BASI

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