ATTENTIVI STATICI

domenica 20 marzo 2016
 

In questo post parleremo delle tecniche per rendere una scena statica interessante ed evitare che annoi.

Nel dettaglio tratteremo queste 6 tecniche.
1.  CAMBIO DI SCENA MENTALE
2.  NOTIZIE e AZIONI CARICHE
3.  SPIEGAZIONI
4.  LIVELLI D'AZIONE (MINI-QUEST) 
5.  COUNTDOWN
6.  LIVELLI D'INTERPRETAZIONE (SOTTOTESTO)

1.  CAMBIO DI SCENA MENTALE
Uno dei comandamenti della sceneggiatura è: “Show, don’t tell.” “Mostra, non raccontare.”
Nonostante ciò, in casi di emergenza, quando tutto ciò che possiamo mostrare sono solo due persone (o una) paralizzate in una stanza vuota, raccontare può salvare dalla noia.

Che sia qualcosa di reale, un aneddoto divertente o una barzelletta, non importa. Infatti il semplice racconto sarà sufficiente a far visualizzare l’episodio allo spettatore, operando così un cambio di scena mentale.

Perché il racconto risulti efficace deve: 
- Avere uno scopo chiaro;
- Essere raccontato con parole semplici;
- Possedere rapidi colpi di scena (o meglio dire, rapidi Plot Ploint).

Ovviamente ciò che si racconta deve avere un senso all’interno della sceneggiatura.
- Può rivelare la backstory di qualcuno, spiegandone la personalità;
- Può dare informazioni sulla situazione in cui ci si trova;
- Può avere il fine di creare aspettative nello spettatore.

2.  NOTIZIE e AZIONI CARICHE
Alcune delle cose che i personaggi dicono e fanno sono dimenticabili o semplice routine. Eliminiamole. Cancelliamo tutti i -"Ciao, come va? A posto?" -"Non ce male" -"Volevi qualcosa?" e piuttosto usiamo notizie o azioni semplici che abbiano però un valore positivo o negativo. Queste manterranno l'interesse dello spettatore.
Notizie negative come "ho perso il lavoro" o positive come "ho trovato cinque euro per strada". Azioni negative come, dare uno schiaffo o positive come dare un bacio.

3.  SPIEGAZIONI
Altra opzione, che ancora una volta sfrutta la bocca dei personaggi, e dalla semplicità disarmante, è quella delle spiegazioni.
Infatti se uno dei personaggi riesce a spiegare qualcosa di interessante (cioè con applicazioni pratiche o che sia suggestivo e sempre con un fine narrativo), che tratti di scienza o letteratura in modo chiaro, lo spettatore apprezzerà l'informazione.

Le spiegazioni sono apprezzate, ma devono essere brevi e imparziali. Niente trattati o sermoni.
Limitati a informazioni come "Sai, basta mischiare benzina e succo d'arancia congelato in parti uguali e otterrai del napalm."


LIVELLI NARRATIVI
Spesso la noia non è colpa della staticità fisica, ma di quella narrativa.
Infatti a prescindere dal luogo e dalla possibilità di movimento, una scena con un solo Livello di interpretazione o un solo Livello d’azione risulterà noiosa.

Ad esempio due personaggi intenti ad analizzare la situazione per trovare il colpevole del reato, rappresentano il primo livello d’azione. E risulterebbe noioso se fosse l'unico livello e magari svolto attorno ad un tavolo.
Se invece ciò viene fatto mentre i due cercano di fuggire da un aereo che sta precipitando, avremo aggiunto un nuovo livello d’azione.
Se in oltre i due usano l’analisi per incolparsi sottilmente a vicenda di ritrovarsi in quella situazione, si sarà così aggiunto un terzo livello, questa volta di interpretazione. In oltre la scena potrebbe essere conferma, chiara agli spettatori, della visione del mondo espressa in precedenza da uno dei personaggi, questo costituirebbe un nuovo livello di interpretazione.
Così una singola scena avrebbe già quattro livelli narrativi.

E' possibile riportare ciò  in situazioni limitate in spazio e azione con i due metodi principali: Mini-quest e Sottotesto.

4.  MINI-QUEST
Il metodo per aggiungere un livello d’azione.
Sono missioni aggiuntive da completare nel corso della scena.
Può essere, come nell’esempio precedente, cercare di fuggire dall'aereo, o semplicemente preparare un french tost per il figlio o spostare un ingombrante armadio o ridipingere le pareti.
Le mini quest possono essere diverse e cumulabili. Si può mostrare un solo personaggio svolgere diverse missioni allo stesso tempo, o si possono mostrare diversi personaggi ognuno alle prese con la propria mini-quest.

5.  COUNTDOWN
Alle mini-quest può essere aggiunto un attentivo chiamato Countdown (o Ticking-Clock). 
Viene cioè mostrato che la missione è da completarsi in un tempo limitato.
Alcuni esempi: disinnescare la bomba prima che esploda; rubare un file prima che il capo ritorni; rivestirsi prima che l’ascensore arrivi al piano e le porte si aprano; o come involontariamente scritto prima, fuggire prima che l’aereo si schianti.

6.  SOTTOTESTO
Il metodo più comune per aggiungere livelli di interpretazione.
Il sottotesto è ciò che uno dei personaggi intende dicendo o facendo qualcos’altro.

Requisito fondamentale è che si siano forniti allo spettatore gli strumenti per interpretare ciò che il personaggio intende.
Esempio:
Avendo dato l’informazione che la nostra protagonista è stata costretta a sposare un uomo che odia, quando all'altare ripeterà: “finché morte non ci separi”, allo spettatore sarà chiaro che quelle parole non sono una promessa d’amore, ma bensì di vendetta.

Esiste un altro modo per creare sottotesto senza però dare allo spettatore informazioni preliminari. 
In questo caso il sottotesto lascerà intendere qualcosa, ma non sarà chiaro cosa. 
Ciò si ottiene attraverso dialoghi e azioni incoerenti rispetto al contesto o inusuali rispetto alla norma data.

Facciamo prima l’esempio di una scena senza sottotesto.
INT. CAMERA DA LETTO -- GIORNO
Il MARITO, vestito in abiti da ufficio, entra in camera, ha molta fretta. Trova la MOGLIE, appena alzata, davanti alla porta del bagno.

MOGLIE
Buon giorno. Non dovresti essere già uscito?

MARITO
Ho perso l'orologio.

Il marito si affretta a cercare sul comodino e sotto al letto. Non trova nulla.

MARITO
Forse in bagno.

MOGLIE
Controllo io.

MARITO
No, preferisco assicurarmi da me che non ci sia.

La moglie si sposta dalla porta e lascia entrare il marito in bagno.
Si sente il marito rovistare.

MOGLIE
Trovato?
Il marito rientra in camera.

MARITO
No. Chissà dov'è?
La moglie nota qualcosa.
MOGLIE
Guarda. C'è l'hai al polso.

Il marito si guarda il polso.
MARITO
Già. Sono proprio sbadato.

Niente di strano. Una noiosa scena che ritrae uno sbadato marito.

Proviamo adesso a rendere i comportamenti del marito incoerenti con la ricerca di un orologio.

INT. CAMERA DA LETTO -- GIORNO
Il MARITO, vestito in abiti da ufficio, irrompe dalla porta sorprendendo la MOGLIE, in vestaglia, davanti alla porta del bagno.

MOGLIE
Buon giorno. Non dovresti essere già uscito?

Il marito sta già ispezionando la stanza.

MARITO
Ho perso l'orologio.

La moglie rimane rigida davanti al bagno.
Il marito dà un'occhiata ai comodini, guarda sotto al letto e apre l'armadio. Non c'è nulla.
Il marito guarda adesso la moglie che blocca la porta del bagno.

MARITO
Forse in bagno.

MOGLIE
(in fretta)
Controllo io.

MARITO
No. (pausa) No, preferisco assicurarmi 
da me che non sia lì dentro.

La moglie indugia. Il marito la fissa severo.
La moglie si decide e si sposta.
Il marito spalanca la porta. Annusa l'aria e scansiona la stanza rimanendo sulla soglia.

MOGLIE
Trovato?

Il marito si avvicina a un palmo dalla moglie. 

MARITO
No. Chissà dov'è?
La moglie nota qualcosa.
MOGLIE
Guarda. C'è l'hai al polso.

Il marito continua a fissare la moglie senza guardarsi il polso.

MARITO
Già. Sono proprio sbadato.

I dialoghi sono rimasti gli stessi, ma i comportamenti sono cambiati ed è evidente che la ricerca dell'orologio sia solo una scusa e che il marito stia cercando qualcos'altro. Probabilmente un'amante o forse sospetta che la moglie che aveva promesso di smettere, fumi ancora mentre lui non c'è; o forse sospetta che la moglie abbia riportato a casa il cane che lui aveva ordinato di abbandonare. Chissà.

Questi erano alcuni degli attentivi che è possibile usare in scene statiche potenzialmente noiose.

Ma guardando a film e serie tv popolari è possibile che abbiate già notato altre tecniche utili a mantenere l'attenzione. Provate a scriverle nei commenti.
(Eh, Bob! violenza, sparatorie, inseguimenti d'auto e tette, non sono tecniche a parte, posso essere tutte comprese nella categoria "Azioni Cariche".
- Incesto!
- Anche l'incesto, Bob.
- Uccidere tutti i protagonisti!
- Beh, credo che spesso rappresenti un plot point, ma sì, anche l'omicidio va sotto la categoria "Azioni Cariche".
- Tette!
- Già detto.
- Tette che non bruciano?
- A prescindere che siano ignifughe o meno, Bob.
- Bordelli! Prostitute!
- S-sì, credo sia un'altro modo di dire tette.
- Nani!
- Nani? ...Ok,ok, va bene "Nani" è un'altra categoria.)


E queste sono le tecniche per mantenere l'attenzione in alcune scene, sopratutto in quelle chiuse in piccoli interni.

Ma quali sono le tecniche che in generale mantengono l'attenzione? Ci sono tecniche applicabili all'intera storia? In altre parole quali sono le caratteristiche di una storia che intrattiene?
Bella domanda Bob, impegnativa, ma cercherò di rispondere nel prossimo post.



 RIT BASI
AVANZATA

Leggi ...

SCENE FRANCESI

lunedì 14 marzo 2016

Cinema e teatro sono media molto diversi, e a chi comincia a scrivere sceneggiatura si chiede di tenerlo a mente.
Il teatro racconta attraverso i dialoghi mentre il cinema racconta attraverso le azioni.
Ma a dispetto delle differenze ci sono diverse cose che possiamo apprendere dal teatro, ad esempio le cosiddette:

SCENE FRANCESI

Nei film abbiamo la possibilità di cambiare location in un attimo tagliando alla scena successiva. Questo crea dinamismo ed evita di annoiare.
Ma a volte si ha la necessità di mostrare una lunga scena nello stesso posto e questo comporta una certa staticità che rischia di annoiare lo spettatore.

Il teatro ha trovato una soluzione che può essere utilizzata da filmmaker e sceneggiatori.
La soluzione consiste nel focalizzare l’azione in diversi punti della location in cui si svolge la scena.

Supponiamo di dover descrivere il litigio di una coppia, che si svolge tutto all’interno di una cucina d’appartamento.
Anziché mostrare la coppia parlare, per poi litigare e infine rompere un piatto, tutto attorno a un tavolo, possiamo mostrare prima uno scambio di battute sulla soglia, poi l’escalation attorno al tavolo e in fine far rompere un piatto mentre si trovano davanti al lavandino.
In questo modo sebbene la location rimanga una, lo spettatore verrà coinvolto maggiormente, dovendo spostare la sua attenzione da un punto a un altro.

Uno dei migliori esempi è “Rope” (Nodo alla Gola) di Hitchcock, film girato integralmente in un paio di stanze.
Esempi più recenti sono "Carnage" e "Venere in pelliccia" di Polanski. 

Questo è solo uno dei modi per evitare di infrangere il comandamento numero uno dei film: non annoiare lo spettatore.

Esistono altre tecniche, anche più semplici di questa, per mantenere viva l’attenzione dello spettatore in scene ambientate in singole location.
Ne riparleremo nel post successivo.


 RIT BASI
AVANZATA

Leggi ...

GUIDA PASSO PASSO

lunedì 7 marzo 2016

Come sintesi finale o come guida iniziale, riassumo in 5 passi, corredati da alcuni tips, ciò che occorre per scrivere una sceneggiatura.

0. PRELIMINARI
Sii cosciente dello SCOPO della tua sceneggiatura.


1. IDEE
Sviluppa alcune idee per INIZIARE e mettile per iscritto.
Puoi pensare all’idea generale (es. un uomo sviluppa una seconda personalità con lo scopo di distruggere il sistema economico mondiale –Fight Club-).
O puoi pensare a scene particolari che ti piacerebbe vedere ( es. un bambino che piange tenendo la mano al padre che è rimproverato di essere un ladro. –Ladri di Biciclette-)

--TIPs:
-1-  Una Ricerca sugli argomenti o sul contesto che vuoi trattare ti aiuterà con lo sviluppo di diverse idee.
-2-  Alcuni ESERCIZI sono molto utili per la creazione di idee.
-3-  Passerai moltissimo tempo con la tua storia, quindi tratta di qualcosa che ti interessa e in modo che ti entusiasmi.


2. SVILUPPO STORIA
Comincia a disporre lungo lo SCHEMA INTERMEDIO o AVANZATO le idee avute fino ad ora.
Fai in modo che gli eventi e le scene soddisfino al meglio la loro funzione narrativa descritta nello schema.
Questo ti aiuterà a sviluppare la storia poiché avrai l’esigenza di riempire gli spazi lasciati vuoti.

--TIPs:
-1-  Ricorda che tutte le storie parlano (quasi) sempre di uno o più personaggi con un obbiettivo preciso e una debolezza da superare.
L'obbiettivo è chiaro già dall’inizio della storia;
La debolezza può essere chiara fin dall’inizio o essere svelata durante la storia;
e Il superamento o meno della debolezza e il completamento o meno dell'obbiettivo sono il finale del film.
-2-  Una ricerca approfondita su ciò che stai scrivendo darà spessore e coerenza alla tua storia.
-3-  Non avere paura di stravolgere le idee iniziali. Segui la storia.
-4-  Fai uno schema con trama e SOTTOTRAME e disponi i loro eventi lungo la storia in modo che succeda qualcosa di rilevante ogni cinque minuti/pagine.


3. SCRITTURA
Una volta che hai la tua storia base completa comincia a scrivere la sceneggiatura seguendo la giusta FORMATTAZIONE.

--TIPs: 
-1-  Utilizza un programma di scrittura cinematografica.
-2-  Leggi tutte le sceneggiature che puoi per apprendere il modo in cui sono scritte.
-3-  Fai attenzione a come scrivi DESCRIZIONI, DIALOGHI e INTESTAZIONI.
-4-  Ogni singola pagina dovrebbe essere in grado di intrattenere, senza mai annoiare. Questo è possibile grazie a numerose TECNICHE NARRATIVE.


4. ANALISI e TAGLI
Chiediti a cosa serve ogni scena e personaggio.
Guarda ai personaggi, rendili coerenti e chiediti quale è il loro scopo e perché lo seguono.

--TIPs: 
-1-  Elimina i personaggi superflui, cioè che non servono a far accadere qualcosa di utile ai fini dell’avanzamento della storia.
-2-  Elimina le scene superflue, cioè tutto ciò che non sia plot point o SETUP ai plot point.
-3-  Mantieni il numero dei personaggi al minimo.


5. RISCRITTURA
Separa e riassembla, modifica e snellisci, fino a che la struttura generale e ogni singola scena non ti soddisfi.

--TIPs:
-1-  Potrebbe esserti utile leggere il PROCESSO DI SCRITTURASCOLASTICO o PROCESSO DI SCRITTURA ARTICOLATO.


 RIT BASI
BASI


Leggi ...